ULTIMAMENTE SI PARLA SPESSO DI D.S.A. (Disturbi Specifici di Apprendimento): CHE COSA SONO?
L’espressione Disturbi Specifici dell’Apprendimento (D.S.A.) viene utilizzata per indicare le manifestazioni di particolari difficoltà con il testo scritto o da leggere e con la matematica in assenza di ritardo mentale. Abbiamo dunque a che fare con tutte quelle problematiche che non permettono al bambino di affrontare positivamente e con profitto l’apprendimento scolastico.Sempre più bambini e ragazzi, nel corso della loro carriera scolastica, presentano impacci e inadeguatezze negli apprendimenti. Tali difficoltà sono di diversa tipologia e possono manifestarsi con svariati gradi di intensità, incidendo sulle singole discipline oltre che sul rendimento scolastico in generale, arrivando a provocare in alcune situazioni anche problemi e disagi dal punto di vista emotivo-motivazionale.
Parlando di D.S.A. possiamo sinteticamente fare riferimento ai seguenti tipi di “disturbo”:-DISLESSIA: difficoltà nella lettura
-DISORTOGRAFIA: difficoltà nel tradurre in segni grafici (lettere/parole scritte) i suoni corrispondenti (con conseguenti errori ortografici)
-DISGRAFIA: difficoltà nella scrittura
-DISCALCULIA: difficoltà nel calcolo
Dal momento che tali difficoltà si manifestano in presenza di un normale (o a volte anche elevato) livello intellettivo, di un’istruzione adeguata, di un ambiente socio-culturale favorevole e di un’integrità neuro-sensoriale, non sempre risultano facilmente diagnosticabili, se non da specialisti opportunamente formati. Infatti a volte il problema, in presenza di bambini che apparentemente sono in possesso delle risorse per poter apprendere, viene attribuito a pigrizia, scarso interesse, mancanza di applicazione allo studio con relative ulteriori conseguenze sul bambino stesso. Inoltre è importante tenere presente che quando si fa riferimento ad un Disturbo di Apprendimento, l’interesse è fondamentale che si espanda fino a conoscere e cogliere ogni necessità del bambino, così da provvedere con interventi di aiuto volti alla globalità ed evitare qualsiasi intervento settoriale. Risulta poi auspicabile un approccio multidisciplinare in aiuto al bambino e alla famiglia che preveda la collaborazione di più figure professionali (neuropsichiatra infantile, psicologo, pedagogista clinico, psicomotricista funzionale, logopedista,…).
IN CHE MODO LA PSICOMOTRICITA’ FUNZIONALE E LA PEDAGOGIA CLINICA INTERVENGONO IN AIUTO AL BAMBINO CON DIFFICOLTA’ NEGLI APPRENDIMENTI?
Presupposto dell’intervento di aiuto è l’azione educativa “attiva” orientata ad ascoltare ed accogliere bisogni e tempi dei bambini e a dare significato e valore a ogni loro espressione così da procedere verso l’acquisizione di abilità e disponibilità ad apprendere. Si parte dal corpo e dalla corporeità per permettere al bambino di prendere coscienza di sé e della propria globalità. Le esperienze di aiuto vengono proposte in un ambiente accogliente, ricco di opportuni rinforzi positivi che danno modo al bambino di accostarsi agli apprendimenti scolastici in modo ludico e attraverso l’utilizzo del movimento, “vivendo” e “facendo esperienza motoria” di lettere e numeri e solo successivamente utilizzando il foglio e la biro.
QUALI ATTIVITA’ CONCRETAMENTE VENGONO PROPOSTE AL BAMBINO?
Durante gli incontri lo specialista attiva interventi educativi e psicomotori realizzando un progetto personalizzato avente specifici obiettivi funzionali e finalizzato ai reali bisogni del bambino. A seconda delle necessità vengono proposte e realizzate con il bambino esperienze volte, ad esempio, a migliorare la conoscenza e la padronanza del proprio corpo, sviluppare la coordinazione dinamica generale, la coordinazione fine delle mani e delle dita, la coordinazione oculo-manuale, prendere coscienza del proprio dinamismo respiratorio, controllare l’equilibrio statico e dinamico, conquistare l’orientamento spaziale e spazio-temporale, stimolare l’attenzione, ecc. Vengono inoltre proposte specifiche esperienze per l’espressione grafo-segnica, la realizzazione di una buona e fluida pressione dello strumento tracciante sul foglio, l’educazione al segno sono-grafico, ecc.
A QUALI METODI E TECHICHE FANNO RIFERIMENTO LA PSICOMOTRICITA’ FUNZIONALE E LA PEDAGOGIA CLINICA?
L’intervento educativo e psicomotorio a favore del bambino con difficoltà negli apprendimenti avviene attraverso un approccio olistico e corporeo (corpo e movimento) supportato da tecniche e metodologie proprie ed esclusive come ad esempio:
-BON GESTE per favorire abilità grafo-gestuali
-PRISMOGRAPH per educare al segno grafico
-WRITING CODEX per la codifica scrittoria
-EDUCROMO per il recupero della capacità di scrittura
-EDUMOVEMENT ed esperienze psicomotorio funzionali per lo sviluppo delle potenzialità organizzativo-motorie
-BON DEPART per la prescrittura
-COREOGRAFIA CORPOREA per la percezione del proprio schema corporeo, per la percezione e l’aggiustamento allo spazio e al tempo, per l’acquisizione di una adeguata lateralizzazione e dell’orientamento spaziale
PUO’ ESSERE UTILE ANCHE UN SUPPORTO AI GENITORI?
Un intervento di aiuto al bambino dovrebbe essere necessariamente affiancato da un supporto alla coppia genitoriale con l’intento di aiutare a far fronte alle difficoltà che si possono incontrare nella crescita del bambino, confrontarsi sugli atteggiamenti più costruttivi nella risoluzione dei problemi, restituendo alla mamma e al papà un ruolo attivo e partecipativo nel creare un giusto equilibrio familiare.
SI POSSONO IPOTIZZARE INTERVENTI PREVENTIVI IN AMBITO SCOLASTICO?
L’apprendimento di lettura, scrittura e calcolo, mette i bambini all’inizio della scuola primaria nella necessità di possedere particolari abilità di base (prerequisiti) che servono per lo sviluppo di abilità più complesse. Si evince quindi quanto sia funzionale prevedere anche all’interno della scuola dell’infanzia, e possibilmente anche durante il primo anno della scuola primaria, appositi percorsi e laboratori di psicomotricità volti a promuovere, potenziare e consolidare i prerequisiti di lettura, scrittura e calcolo.
STUDIO DI PEDAGOGIA CLINICA E PSICOMOTRICITA’ FUNZIONALE
Dott.ssa Alessia Galli
pedagogista clinico,
psicomotricista funzionale (Scuola J. Le Boulch),
counsellor
Prevenzione, diagnosi, interventi educativi e psicomotori
in aiuto al bambino e alla persona di ogni età.
Presso lo studio si realizzano:
-Specifici interventi di aiuto individuali a favore di bambini e ragazzi
con difficoltà scolastiche e disturbi dell’apprendimento;
-Laboratori di psicomotricità funzionale e pedagogia clinica
Imparare… giocando per promuovere i prerequisiti scolastici
della letto-scrittura e le abilità logico-matematiche attraverso
l’educazione del corpo e il movimento.
Per bambini da 4 a 7 anni.