L'economia può portare benessere, prosperità. Può favorire l'interesse di tutti o i profitti di pochi. Sono questi i punti di partenza del film di Helena Norberg-Hodge, "L'economia della felicità", che elenca otto verità scomode sulla globalizzazione.
La globalizzazione: è già avvenuta, ci siamo immersi ma non è così. Si può vivere - e meglio – integrando le dinamiche mondiali con la ricchezza del ‘locale’. Nel film, un passo alla volta, viene spiegato cosa non funziona e perchè “la nostra idea di esistenza si sia tramutata in spirito di sopravvivenza, con pochi slanci di vitalità e tanti momenti di sconforto”.
Cambiamenti climatici, instabilità economica e stress, solitudine e depressione si stanno diffondendo in tutte le società. Un aiuto per uscire da questa situazione, è puntare sull’economia locale: “scendere al mercato a comprare le verdure piuttosto che dirigersi nel grande centro commerciale fuori città, dotato di comfort e comodità che ci fanno credere indispensabili, è il primo passo per aiutarci a riscoprire le relazioni essenziali sia con il mondo vivente che con i nostri simili”. E nelle nostre città e paesi la tradizione contadina è ancora un punto di forza dunque possiamo acquistare prodotti freschissimi, verdure e frutta appena colte, formaggi o salumi confezionati il giorno stesso..
Questo film fa riflettere e sollecita nuovi comportamenti più ecosolidali, modelli di vita più sostenibili ed equi tra nord e sud del mondo. Utilizza anche un linguaggio semplice e belle immagini che regalano emozioni e danno motivazione.
Vivere "local" non significa rifiutare la cooperazione internazionale, lo scambio ma dà più forza ai popoli, dà valore e rispetta le differenze sia biologiche che culturali e assicura, tra l'altro prodotti migliori, più freschi e un benessere diffuso, reale e non frutto di "bolle speculative".
"L'economia della felicità" è disponibile in formato dvd. La visione è consigliata a tutta la famiglia. Possibilmente insieme: per poi parlarne e condividere le scelte fatte.