Si è tenuto a Crema, lo scorso 15 marzo, il primo incontro di salute al femminile (dedicato alla donna, ai medici donna, ai medici di famiglia e alle specialiste ospedaliere), promosso dalla segreteria provinciale della CISL Medici di Cremona, sponsorizzato dal Centro Athena- Punto Salute Donna e con il patrocinio dell’Associazione Donne Medico.
“Donna e Trombosi” il titolo dell'incontro, ove Sophie Testa, medico direttore del Laboratorio dell'Ospedale di Cremona e autorevole rappresentante della Società Italiana Trombosi, ha illustrato tale patologia e la sua incidenza. Sophie Testa si è soffermata in particolare sulla trombosi in gravidanza e sugli screening per la trombofilia.
Rivolgersi alle donne medico e stata una scelta precisa della CISL.
Medici, non tanto per rituali ricorrenze marzoline, ma per il convincimento che, nel fare medicina, esse portano un indubbio valore aggiunto “nel curare e nel prendersi cura”.
Organizzatrice dell’evento è Antonia Carlino, medico ginecologo che, nel discorso di apertura ha posto l’accento su alcuni dati estremamente significativi. “In Europa – ha dichiarato la dott.ssa Carlino – quaranta uomini su cento muoiono di trombosi mentre, il numero di donne colpite da tale patologia sono cinquantacinque su cento”. E inoltre, “se per l'uomo la trombosi è la terza causa di morte per le donne rappresenta la seconda causa di decesso (ictus e cardiopatia coronarica incidono per il 41 per cento mentre tutti i tumori per il 17 per cento). Il vero problema sta nel fatto che purtroppo solo il 12 per cento delle donne considerano la trombosi una malattia da combattere. Anche se sopravvivono sono meno autosufficienti e con più disabilità da cui derivano relative conseguenze di pesante accudimento familiare e sociale".
Le periodiche occasioni di aumentato rischio trombotico connesse alla Gravidanza, alla Contraccezione estroprogestinica, alla terapia sostitutiva in menopausa, o alle complicanze legate alla Chirurgia pelvica espongono le donne, più degli uomini, a questa patologia. Si spiega cosi perché la prevenzione per la trombosi sia compito delle donne.
Questo rischio diventa ancora più elevato in gravidanza, basti pensare a ciò che può succedere all'interfaccia materno-fetale.
La trombosi del lato materno porta a preeclampsia, ridotta crescita Fetale, aborto o perdita fetale mentre, la trombosi sul lato fetale configura un possibile passaggio di emboli fetali che, bypassando il circolo polmonare e epatico, può raggiungere il circolo cerebrale.
E’ solo sostituendo alla medicina riparativa la medicina della prevenzione, prendendo coscienza della priorità dei problemi di salute di genere, che la femminile alleanza medico-paziente riuscirà a valorizzare nella giusta misura il capitale “salute della donna” come investimento strategico della società.
L’incontro si è concluso con l’intervento della Presidente dell’Associazione Donne Medico della sezione di Cremona Rosella Dragoni medico igienista, che ha illustrato i progetti in itinere di fisioterapia e ginnastica diretti a soggetti con osteoporosi, portati avanti con il contributo volontario delle dottoresse socie.