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L'ANGOLO DEI GENITORI
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I bambini e il lutto |
Un argomento molto delicato...che va affrontato nel modo giusto, ma non ignorato |
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Come aiutare i bambini in caso di lutto in famiglia? Rispondono gli esperti dello 'Studio Akoè' di Lodi (www.studioakoe.com).
1. Preparandoli e informandoli sufficientemente su quello che sta succedendo, dovrà succedere o è già successo all'interno della famiglia. Se i bambini partecipano agli eventi e vengono informati in maniera semplice e realistica, se comunicano con gli altri familiari, avranno maggiori strumenti per esprimere e interpretare le emozioni e i sentimenti propri e altrui. I bambini non si adattano facilmente alla scomparsa e all'assenza della persona per loro importante, anche quando un discorso sulla morte è stato espresso e condiviso. Bisogna più volte riprendere la storia della malattia, dell'incidente o dell'evento che ha provocato la morte, perché i bambini stessi ripetendola, ritornandoci sopra e ripensandola, si possano appropriare di questa realtà dolorosa.
2. Sostenendoli e accompagnandoli passo passo nel percorso di accettazione ed elaborazione della malattia e della morte della persona cara. È bene creare un'atmosfera dove le paure, le domande possano essere espresse e accolte anche se spesso sono formulate in momenti del tutto inattesi. Ciò può realizzarsi solo all'interno di un rapporto affettivo fatto di fiducia, dialogo e condivisione. Non si dovrebbe inibire la loro curiosità, la loro ricerca di risposte, perché in questo modo imparano a confrontarsi con la perdita, a partecipare agli avvenimenti familiari insieme agli altri, a collaborare e a porsi delle domande sulla vita e sulla morte. Naturalmente nel sottolineare l'importanza della comunicazione schietta e sincera s'intende che le considerazioni e le parole debbano essere chiare e semplici, rispondenti all'età e alle capacità di comprensione del bambino, perché una comunicazione intempestiva, confusa e inadatta, può diventare inutile e dolorosa. È anche importante che le parole siano accompagnate da un contatto fisico intenso e caloroso e forse, ancora prima di parlare o di rispondere alle domande dei bambini, sarebbe bene chiedersi cosa pensano loro e successivamente verificare cosa ricordano e provano delle cose che diciamo loro.
3. Aiutandoli a esprimere e condividere cosa sta accadendo dentro di loro e non lasciandoli soli nel far fronte a dubbi, confusione, rabbia, aggressività, sensi di colpa, angoscia, sentimenti di abbandono. I bambini hanno bisogno di esprimere a loro modo e coi loro tempi il dolore per la perdita della persona amata e il genitore/familiare capace di dare ascolto al bambino e di fargli esprimere i suoi sentimenti, lascia aperta la possibilità di mentalizzare il dolore.
4. Condividendo con loro il ricordo della persona scomparsa. Rievocare la storia del rapporto, le esperienze, le gioie, i dolori, gli avvenimenti, le speranze e le preoccupazioni vissute insieme è un aspetto importante del processo di elaborazione del lutto: fa riemergere ed entrare in contatto con le emozioni e gli affetti, che in seguito possono diventare condivisibili anche con le parole.
5. Mantenendo una continuità nelle abitudini del vivere quotidiano. I bambini hanno delle ansietà sulla loro sorte e sui cambiamenti concreti che avverranno in famiglia: "Chi mi porterà a scuola? Chi mi curerà se mi ammalo? Chi mi racconterà le favole? Chi mi riprende a ginnastica? Potremo rimanere in questa casa? Chi ci manterrà?". È utile discutere di questi problemi concreti e reali per tranquillizzarli e rassicurarli su come andrà avanti la loro vita e quella della famiglia.
6. Facendoli sostenere anche dal contesto sociale: parenti, amici di famiglia, scuola, associazione sportiva, parrocchia, scout,... Spesso i bambini incontrano difficoltà nel sociale: ad esempio nella scuola, nei gruppi sportivi e ricreativi che frequentano dove, sentendo la diversità dagli altri, possono provare un senso di inferiorità e di separazione. Basti pensare alla festa del papà o della mamma, che si celebra a scuola e che loro non possono vivere né condividere pienamente con i compagni. Anche per questo motivo alcune volte non dicono cosa è successo in famiglia e scrivono dei pensieri o rispondono alle domande, dicendo delle bugie che negano la realtà, proprio per non sentirsi diversi.
Per saperne di più: Altri articoli di approfondimento sul tema del lutto e i bambini
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10/01/2011
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