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L'ANGOLO DEI GENITORI
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Consigli alla mamma high-tech
"Ecco come proteggere i bimbi"
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Una guida per aiutare i genitori a comprendere
e regolamentare i rapporti con telefonini e PC in famiglia |
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di WARREN BUCKLEITNER
Tratto da www.repubblica.it
del 13 giugno 2008
TUTTI sanno che i bambini, prima di camminare, gattonano e che prima imparano ad andare sul triciclo e poi in bicicletta. Ma a che età un bambino dovrebbe avere il primo cellulare, il primo computer portatile o il primo amico virtuale? Sono questi gli interrogativi ai quali devono rispondere i genitori del Ventunesimo secolo, e non sono cose che si possono apprendere dall'esperienza delle generazioni precedenti. Non si può certo dire al proprio figlio adolescente: "Quand'ero ragazzo non ho avuto un contratto di telefonia mobile fino a che non sono andato al liceo".
Alcuni genitori sono entusiasti di dare ai propri figli strumenti tecnologici di ogni sorta. "Mio figlio di 4 anni ha iniziato a navigare in rete appena è stato in grado di reggersi a sedere - dice Samantha Morra, madre di due bambini nel New Jersey - L'altro mio figlio ha 6 anni, possiede un iPod ed ora vuole un cellulare". Altri, come Christine Jorgensen, che ha tre figli e vive a Flemington, sono più cauti. "Non sono entusiasta all'idea di riempire la vita dei miei figli di apparecchi tecnologici di ultima generazione", dice. Qual è l'approccio giusto? Molto tempo prima che inventassero il primo microprocessore, lo psicologo svizzero Jean Piaget, osservando i propri figli, identificò quattro stadi dello sviluppo cognitivo. Le sue teorie introducono un elemento di razionalità nel dibattito che verte sull'opportunità di incoraggiare lo sviluppo dei propri figli ricorrendo agli ultimi strumenti tecnologici.
Da 0 a 2 anni - Per essere utili, i prodotti tecnologici destinati a bambini così piccoli devono avere caratteristiche simili ad una "busy box", con luci e suoni che rispondono ad un'azione compiuta dal bambino. Giocattoli che hanno sportelli e pulsanti in modo che un bambino possa esplorare e gattonare attraverso la porta, si adattano bene a questa età. Da 3 a 5 anni - "I bambini di oggi in età prescolare, crescono in un mondo digitale e vedono i loro genitori usare strumenti come il telefono cellulare o i computer", dice la professoressa Sandra Calvert, direttrice del Children's Digital Media Center della Georgetown University. "A loro piace giocare con finti telefonini, come se fossero oggetti veri". Questa è l'età in cui sono in grado di fare fotografie con una baby macchina fotografica.
Da 6 a 11 anni - Nell'età in cui sa andare in bicicletta, un bambino acquisisce anche la capacità di navigare in rete e di fronte a lui inizia a spalancarsi un intero mondo digitale. Improvvisamente resta incollato davanti al suo videogioco preferito oppure passa il tempo a guardare video divertenti su YouTube. Questo è il periodo in cui i genitori devono sorvegliare lo schermo e indirizzare i figli verso siti adatti, come Penguin Club che li aiuta a fare la conoscenza di concetti come "chat" o di quelle controfigure in rete che sono gli "avatar". Fortunatamente, il numero dei videogiochi dotati di qualità positive è in aumento. E' da poco in vendita "Pokémon Mystery Dungeon" che esercita alla lettura, o come Wii Fit, un videogioco che è riuscito a catturare l'attenzione di medici e insegnanti. Wild African Safari può trasformare un bambino in un giornalista fotografico, mentre Boom Blox e Lego Indiana Jones stimolano la sua capacità di risolvere i problemi.
Da 12 anni - Per i ragazzi in questa fascia d'età, usare i telefoni cellulari è quasi obbligatorio. Ma tra i compiti richiesti a chi ha figli di questa età, c'è quello di dover leggere le bollette del telefono. Lori McCoughey di Mahwah, N. J., madre di due figli, ha risparmiato 200 dollari al mese passando alla tariffa "amici e famiglia" di Verizon. Regalare ai figli che andranno al college un computer portatile quando ancora frequentano le superiori, dà loro il tempo di predisporre il loro lettore MP3, imparare ad individuare le aree Wi-Fi e a scrivere i loro elaborati prima di ritrovarsi a doverlo fare da soli.
Se oggi fosse vivo, Piaget probabilmente direbbe ai genitori che, per un bambino, qualunque cosa - che sia dotata di batterie o che non lo sia - è una scoperta. Ma i giocattoli funzionano meglio quando si armonizzano al livello di sviluppo di chi li utilizza.
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13/06/2008
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