In città non vivono solo passeri e piccioni: ci sono pettirossi, cinciarelle, cinciallegre, merli e tanti altri uccelli, che si avvicinano facilmente ai nostri balconi se sanno di trovare una mangiatoia con qualcosa da mangiare. È bello stare in casa, al calduccio, e guardare il viavai di questo mondo selvatico scoprendo, per esempio, che il pettirosso non è proprio un tipo socievole.
Nutrire i piccoli uccelli d’inverno è corretto: in questa stagione faticano a trovare il cibo in natura e la loro mortalità è alta. Per questo nella nostra piccola mangiatoia con tettoia(nulla a che vedere con i nidi artificiali) mettiamo cibi nutrienti, come noci e nocciole spezzettate (noi le rompiamo in un piccolo mortaio), pezzetti di burro, avanzi di muesli, di biscotti o di panettone. Niente pane, non nutre abbastanza. E appena arriva la primavera… si chiude il ristorante.
La mangiatoia va tenuta pulita e il cibo cambiato spesso; gli uccellini ci mettono una decina di giorni a scoprirne l’esistenza e poi la frequentano regolarmente. Secondo me è un’esperienza preziosa per i bambini: si ricicla qualche avanzo, ci si sente utili e responsabili e soprattutto s’impara a guardare la natura con rispetto e con incanto. Non è cosa da poco perché, come diceva Dian Fossey (quella dei gorilla), per proteggere la natura bisogna prima amarla e per poterla amarla bisogna prima conoscerla.
di Federica Buglioni
Tratto da www.milanoperibambini.it