A partire dai tre anni circa, età in cui un bambino può essere in grado di riferire un proprio sogno, i piccoli sognano soprattutto animali (spesso protagonisti di fiabe e cartoni animati a loro dedicati). Gli animali sognati a volte hanno un atteggiamento benevolo nei confronti del bambino, altre volte sono minacciosi. Capita che il bambino sogni anche dei veri e propri mostri che lo vogliano mangiare. Spesso tali mostri sono stati visti in un film o in un cartone animato (sarebbe opportuno evitare di presentare ai bambini spettacoli caratterizzati da immagini angoscianti e/o cariche di aggressività).
Nel momento in cui un bambino, soprattutto se abbastanza piccolo, racconta un proprio sogno, non sempre è semplice per chi lo sta ascoltando capire quale sia il significato dei personaggi e delle situazioni sognate, che emozioni gli abbiano suscitato, quali i possibili collegamenti con eventi più o meno recenti.
Certo, non esistono ricette generali per capire quale sia il senso di un sogno o di un incubo fatto da un bambino. Ogni sogno è unico nel suo senso come unico è il sognatore. Tuttavia, mamma e papà possono coglierne il significato utilizzando un po’ di intuizione e di immaginazione, provando anche a riflettere sui cambiamenti che stanno interessando il bambino e/o l’intera famiglia.
In generale, infatti, la frequenza dei sogni tende ad aumentare ogni volta che nella vita di un bambino vi sono delle novità o dei cambiamenti importanti, come ad esempio la nascita di un fratellino, un trasloco da una città ad un’altra, l’ingresso alla scuola dell’infanzia o alla scuola primaria. Queste ed altre situazioni non sono sempre facili per i bambini per tutte le implicazioni di carattere emotivo che portano con sé.
A volte succede che i piccoli facciano brutti sogni, anche incubi, ricorrenti. In particolare gli incubi non costituiscono necessariamente un segnale di disagio grave. Spesso sono un modo normale di affrontare alcune situazioni di vita importanti come possono essere i cambiamenti. Se un bimbo fa un incubo può significare che è particolarmente toccato da questi cambiamenti. Gli incubi si verificano solitamente nella seconda parte della notte e sono molto comuni tra i bambini di età inferiore ai sei anni. Vanno diminuendo con il crescere dell’età.
E’importante parlare dei sogni con i bambini, ascoltarne i racconti, essere aperti ed accoglienti. Si potrebbero così creare, per esempio, dei momenti all’interno della famiglia di condivisione in cui tutti, genitori e figli, possano raccontare i propri sogni. E’ un modo per condividere le emozioni che di solito i sogni generano in chi li fa, per confortare e rassicurare nel caso di un brutto sogno ma anche per divertirsi e incuriosirsi (a chi non è mai capitato di fare un sogno bizzarro!). Si può anche invitare il bambino a raccontare il sogno recitandolo oppure rappresentandolo con un disegno oppure trovando un titolo. Un altro modo divertente per far diventare i sogni parte della vita familiare è quello di tenere un diario dei sogni, per osservarne anche a distanza di anni il ricordo e le sensazioni ad essi legate. Sarebbe come riscrivere la storia della famiglia attraverso i sogni dei suoi componenti.
Infine è bene ricordare che anche quando il vostro bambino fa un incubo, dovete insegnargli a leggere positivamente questa esperienza, prima di tutto rassicurandolo e provando a raccontare in maniera diversa il sogno (un mostro si può sempre sconfiggere con un’arma magica!), trovare un finale positivo proprio come se fosse una storia a uso e consumo di tutta la famiglia. L’aspetto più importante è comunque trasmettere ai bambini la sensazione che i sogni hanno un valore positivo, che sono prodotti della nostra mente e soprattutto che se ne può parlare!
Silvia Zaghen
Psicologa a Crema
( Box a lato articolo)