Nutrire un bambino non significa semplicemente offrirgli del cibo ma è un modo per entrare in comunicazione con lui. Numerosi studi hanno dimostrato che l’alimentazione, fin dai primissimi anni di vita, rappresenta un momento fondamentale nella vita della persona. E’ proprio nell’atto del nutrire, che vede come protagonisti la mamma (o il papà) e il bambino, che si instaurano le primissime modalità di interazione caratteristiche della coppia genitore/figlio.
Durante il primo periodo di vita mamma e bébé cominciano a conoscersi e a cercare di sincronizzare i reciproci bisogni. Il piccolo comincia a percepire la presenza e il ruolo della mamma, come distinta da tutti gli altri, e poi a identificare e a distinguere i propri bisogni e ritmi personali. E’ anche così che il cucciolo fa i primi passi alla scoperta della propria personalità.
Se la mamma riesce a riconoscere nel modo giusto le diverse esigenze del bambino, e in particolare gli propone il cibo solo quando necessario, il piccolo cresce in grado di differenziare ed esprimere distintamente i suoi bisogni. Le mamme imparano così ad essere sensibili ai segnali di fame del proprio bimbo, instaurando un legame di attaccamento che permette al bebé di scoprire la giusta differenza tra sensazione di fame e la pace della sazietà. Questo percorso non sempre è lineare e privo di ostacoli.
A volte, soprattutto nel delicato periodo dello svezzamento, può succedere che ci siano delle difficoltà, ovvero che il bambino rifiuti di mangiare. Così il momento della pasto può diventare una vera e propria battaglia. E più il genitore insiste nel proporre la pappa, più il bambino mette in atto comportamenti di rifiuto del cibo: non apre la bocca quando gli viene offerto oppure sputa e si arrabbia. E’ necessario affrontare questo momento armandosi di una buona dose di pazienza e flessibilità, senza eccessiva ansia e preoccupazione, che possono interferire nel processo di autonomia e di crescita del bambino in questa fase di sviluppo.
In generale è bene tenere presente alcuni semplici accorgimenti:
- durante il pasto far assumere al bambino una posizione comoda e adeguata all’età;
- organizzare il pasto in un ambiente privo di stimoli esterni che potrebbero distrarre il bebé (ad esempio NO alla tv accesa);
- rispettare in maniera abbastanza regolare gli orari del pranzo e della cena (il rispetto delle abitudini è fondamentale);
- considerare il momento del pasto come un momento di condivisione e di scambio reciproco, da parte della mamma e del bambino, senza attribuire al cibo troppo significato, ovvero non utilizzare la pappa come un premio o una punizione a seconda del comportamento del bambino. Il cibo deve essere legato solamente alla sensazione di fame;
- proporre pasti dai gusti differenti, anche per invogliare il bimbo ad assaggiare di tutto (spesso anche qualcosa di simile a quello che mangiano i genitori);
- diversificare l’offerta favorendo lo sviluppo del proprio gusto personale;
- coinvolgere attivamente i bambini anche piccoli nella preparazione dei pasti.
- appena possibile far sedere a tavola, con il seggiolone, i bimbi in compagnia dei genitori. Condividere il pasto è un momento di grande intimità e di unione familiare. Che trasmette al bambino serenità e forza.
Silvia Zaghen
Psicologa
Crema