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IL BAMBINO
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Pettiniamo i pidocchi! |
Un metodo semplice e non tossico per eliminarli |
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I pidocchi, piccoli e fastidiosi insetti ben conosciuti da tutti, ogni anno sembrano prendersi gioco degli sforzi di prevenzione fatti dalle autorità sanitarie e scolastiche. Invece di scomparire si diffondono sempre di più, in tutto il mondo. La causa? Certamente la maggior concentrazione della popolazione nelle città, le cattive condizioni sociali, le guerre, le migrazioni. Ma anche, e soprattutto, la maggior resistenza ai farmaci da parte dei parassiti.
Come difendersi, dunque, da questo problema? Ne parliamo con il prof. Marcello Monti, docente di Dermatologia all'Università degli Studi di Milano.
E’ vero che i pidocchi sono un problema sempre più diffuso?
“I pidocchi sono ormai un’emergenza sanitaria mondiale: in Europa non siamo ancora ai livelli della Seconda Guerra Mondiale, ma se andiamo avanti così poco ci manca. Chi ricorda quel periodo rivede le ‘rapate a zero’ dei capelli e il mitico DDT. Rimedi che, oggi, non sono più accettati”.
Perché si tratta di un fenomeno che riguarda soprattutto i bambini?
“Il ritorno a scuola dei piccoli dopo le vacanze estive rappresenta un’occasione favorevole per questi piccoli parassiti. E’ verosimile che almeno un alunno abbia avuto occasione di venire a contatto con i pidocchi nei viaggi o soggiorni in comunità. In classe le teste sono vicine, i capelli si sfiorano e per il pidocchio, che è un abile acrobata, il passaggio da testa a testa è un gioco.
Detto questo si intuisce che all’inizio dell’anno scolastico andrebbero prese misure di profilassi, ma questo è un problema organizzativo molto complesso”.
Ci possiamo dunque fidare degli antiparassitari?
“In realtà questo è il vero problema. Già 10 anni fa erano comparse le segnalazioni di resistenza dei pidocchi ai farmaci. Oggi le cose sono peggiorate: chi ha avuto i pidocchi sa che, dopo aver utilizzato questo o quel prodotto, i pidocchi erano ancora li. Questo è uno dei motivi dell'aumento della loro diffusione”.
E’ vero che i medici sono preoccupati per questa situazione?
“E’ vero. La preoccupazione dei medici sta nel fatto che gli anitiparassitari utilizzati per i pidocchi sono simili, se non identici, a quelli usati in agricoltura, di cui tutti temono la tossicità. Questi prodotti sono quindi tossici per i bambini, e con il fatto che i pidocchi non scompaiono vengono utilizzati per tempi più lunghi del consigliato oppure più volte”.
Ma senza antiparassitari come si debellano?
“Nel 1600 uomini e donne erano infestati da pidocchi e non avevano a disposizione gli antiparassitari: eppure, sopravvivevano lo stesso, ‘spidocchiandosi’ a vicenda. Oggi, per farlo in modo più ‘moderno’, la tecnologia ci mette a disposizione armi efficienti e sicure anche se apparentemente banali, come la tecnica della ‘pettinina e balsamo’”.
In che cosa consiste esattamente la tecnica della “pettinina e balsamo”?
“E’ una tecnica semplice, sicura, non costosa:
- si utilizza un balsamo liquido di colore bianco per capelli
- si bagnano i capelli con acqua tiepida
- si frizionano i capelli con abbondante balsamo.
A questo punto occorre avere una pettinina fine per pidocchi, meglio se bianca (in vendita in farmacia o nei negozi specializzati per parrucchieri, in farmacia o su internet si possono acquistare pettinine più tecniche in materiale metallico), e seguire queste semplici istruzioni:
- con la pettinina passare ciocca per ciocca tutti i capelli iniziando dall’attaccatura fino alla fine: in questo modo, nella pettinina insieme al balsamo rimarranno imprigionati i pidocchi (riconoscibili come puntini scuri) e magari qualche uovo
- dopo ogni passaggio sciacquare bene la pettinina in acqua corrente per allontanare definitivamente i parassiti raccolti
- al termine risciacquare abbondantemente i capelli per eliminare le tracce di balsamo e asciugare”.
Basta una sola applicazione?
“Purtroppo no. Molte uova rimangono infatti attaccate ai capelli e generano altri pidocchi, per cui occorre ripetere il trattamento ogni 2 giorni finchè non si raccolgono più pidocchi , di solito occorrono 10 giorni.
E’ un metodo forse un po’ noioso, ma costa poco, dà risultati sicuri e non espone i nostri figli al rischio di tossicità da antiparassitario. Inoltre, già dopo il primo passaggio di pettinina e balsamo la possibilità di contagio per gli altri diviene bassissima.
Il metodo ‘pettinina e balsamo’ oltre che dalla nostra Unità Operativa è già stato sperimentato e con successo dalla Direzione Didattica Trento 2”.
Albachiara
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01/11/2012
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