Le ossa sono una parte del nostro corpo molto importante, a cui però non prestiamo le dovute attenzioni.
Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, non sono strutture statiche, ma si trasformano in modo continuo: l’osso è un tessuto vivo, cresce, si modifica e si rigenera giorno dopo giorno per tutta la nostra vita.
La perdita di massa ossea, con l’avanzare dell’età, è un processo normale, che riguarda tutti gli uomini. Quando la decalcificazione però supera una certa entità, le ossa diventano “porose” e “fragili”; questa condizione patologica si definisce osteoporosi.
L’osteoporosi è una delle emergenze sanitarie più gravi ed urgenti da affrontare, le stime sul futuro non sono rassicuranti; questa patologia interesserà un numero sempre maggiore di individui e di conseguenza aumenteranno anche le persone a rischio di fratture.
Considerando che di pari passo anche la vita media delle persone aumenterà tutto ciò si tramuterà in un elevato costo per la sanità; a questo proposito dobbiamo ricordare che l’Italia è uno dei paesi “più vecchi” a livello Europeo.
La perdita di massa ossea può però esser rallentata, arrestata o addirittura invertita, soprattutto mediante la correzione delle abitudini di vita, nonchè l’impiego di farmaci.
Per tentare di ridurre l’impatto sanitario e sociale di una patologia per lo più asintomatica, progressiva e potenzialmente invalidante quale è l’osteoporosi, appare prioritario perseguire un approccio di promozione della salute e di sensibilizzazione della popolazione sui vantaggi collegati all’adozione di stili di vita più corretti come l’alimentazione bilanciata, l’esecuzione di una regolare attività fisica, l’astensione dagli alcolici, dal fumo e dalle droghe, in una visione che abbracci l’intero corso della vita.
Oggi siamo però molto lontani da questa realtà, basti pensare che la dieta attuale occidentale, secondo diversi studi, sta facilitando la perdita della massa ossea.
Dopo 12 anni di interventi di educazione alimentare nelle scuole, di diverso grado, mi sento di dire che oggi non è cosa facile incidere in maniera significativa sulla dieta dei più giovani, soprattutto quando si sono già instaurate delle pessime abitudini alimentari.
Fondamentale la collaborazione degli adulti (genitori, nonni…), che devono credere nell’importanza di educare, fin dai primi anni di vita, figli e nipoti, a delle corrette abitudini, e soprattutto dar per primi il “buon esempio”.
Per una serie di motivi ho quindi pensato di sfruttare le mie competenze e conoscenze per ideare un corso mirato alla salute dell’osso, indirizzato alle donne.
1) Ho pensato all’utilità di formare le donne nella fase della loro vita che le espone ad una notevole perdita della massa ossea, la menopausa.
2) Per anni la menopausa è stata considerata al pari di una malattia, le donne invece potrebbero sfruttare questa nuova fase della vita per riscoprire il piacere di aver più tempo per poter pensare alla cura di sé.
3) Le preoccupazioni rispetto alle modifiche a cui sta andando incontro il corpo, e le ripercussioni che tutto ciò ha sulla salute, le rendono più attente, ma anche più vulnerabili, spingendole spesso ad informarsi autonomamente.
In questa fase caratterizzata da una maggior attenzione alla salute, un corso che si basi su evidenze scientifiche può quindi soddisfare tali esigenze, e ridurre il rischio che vengano seguite tutte quelle pratiche che sembrano solo tutelare gli interessi economici di chi le promuove, a danno spesso della salute del singolo.
4) Aspetto a mio giudizio molto importante: queste donne sono spesso investite anche del ruolo di “mamme”, “nonne”, “zie” e quindi potranno intervenire attivamente nell’educazione delle future generazioni (bambini e adolescenti), attuando tutte quelle strategie che permetteranno il raggiungimento di un picco di massa ossea ottimale in età giovanile.
5) Una formazione “di gruppo” permette di abbassare i costi e considerando il periodo di crisi che stiamo vivendo non si tratta di un aspetto da sottovalutare; il numero massimo di persone sarà comunque contenuto (massimo 22 partecipanti), in modo che ciascuno possa ritagliarsi il giusto spazio di cui necessita.
Il corso ideato da me approfondirà 3 tematiche, sviluppate da tre figure professionali:
· DIETA: di cui mi occuperò io in qualità di Dietista.
Parleremo di:
- calcio e vitamina D;
- calcium robbers (ladri di calcio), ovvero tutti quei fattori che influenzano negativamente il bilancio del calcio e che spesso caratterizzano lo stile di vita occidentale;
- nutrienti protettivi, utili per la prevenzione dell’osteoporosi;
- peso corporeo;
- diete: regimi non equilibrati e fortemente ipocalorici influenzano negativamente la salute dell’osso; il rischio è che le persone, sottovalutando i danni di tali regimi, e seguano “diete fai da te”, o peggio ancora metodiche, che vorrei definire “fantasiose” in quando non si basano su nessuna evidenza scientifica. In questa fase delicata della vita tali metodiche possono accelerare la perdita di massa ossea, e instaurare dei danni permanenti.
Per elaborare consigli dietetici serve una precisa formazione universitaria; in Italia non sono molte le figure abilitate all’elaborazione delle diete, ma la realtà è ben diversa, e persino sul nostro territorio esistono figure che pur non avendo tali requisiti riescono a ritagliarsi spazi di notorietà, contribuendo a diffondere informazioni sbagliate che creano confusione nelle persone e l’instaurarsi purtroppo di abitudini alimentari pericolose per la salute.
· ATTIVITA’ FISICA: un fisioterapista/ o un laureato in scienze motorie affronterà la parte relativa all’attività fisica, fondamentale per la salute dell’osso, lasciando dei suggerimenti pratici.
· PSICHE: spetterà ad una psicologa il compito di affrontare questa tematica, concentrandosi sugli aspetti che riguardano l’umore e la motivazione al cambiamento.
Ricordate che siamo noi gli artefici della nostra salute e attraverso il nostro comportamento attuiamo delle scelte di vita che influiscono, nel bene e nel male, la nostra salute.
PER INFO: http://www.dietistapiovanelli.com/