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PAPPE E FAVOLE
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Un libro tutto da 'mangiare' |
Cucinare insieme è il segreto per insegnare
ai bimbi il piacere di sedersi a tavola...
i consigli di una super esperta |
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Abracadabra… gira, mesta. La cucina è un luogo magico. Come fossimo Harry Potter tra pentole e fornelli si vedono le sostanze trasformarsi acquistando gusto e profumo. E allora: gira, mesta. Non ti fermare. In cucina accanto a mamma e papà ci si sente alchimisti, capaci di formidabili sortilegi. Abbiamo incontrato una maestra di questa magia, la magia che unisce bambini e genitori nel divertimento del fare insieme. Fare i biscotti per la merenda o il pane per la cena. Si chiama Federica Buglioni, è mamma di Giacomo che da otto anni si diverte con lei con farine e ingredienti più o meno magici. Federica ha all’attivo diversi libri dedicati alla cucina condivisa con i propri figli. Dopo ‘In cucina con i nostri bambini’, pubblicato da Franco Angeli, arriva ora in libreria ‘In cucina con mamma e papà’ edito da San Paolo. Non aspettatevi dei semplici libri di ricette. Ma molto di più. Il concetto fondamentale che Federica comunica è la ricchezza educativa di un’esperienza in cucina insieme.
«Sono sempre stata convinta» spiega Federica «che la forza educativa della cucina andasse ben oltre l’alimentazione. In cucina si vivono importanti momenti di relazione, di scambio, di complicità con i propri figli. Il gusto è condizionato dalle emozioni, da ciò che viviamo e da come lo viviamo. Se la cucina è vissuta in modo gioioso, questo conta molto di più di ciò che si mette nel piatto dei nostri bambini e diventa un piacere e un divertimento scoprire e sperimentare sapori e cibi diversi.»
Nel libro ‘In cucina con mamma e papà’ dedichi anche un capitolo alla sicurezza in cucina. «Credo sia importante condividere con i bambini gli utensili che si usano. Loro sono come dei piccoli scienziati che si appassionano nel vedere che le cose si trasformano, cambiano di forma e consistenza. Sono dell’idea che il modo migliore per proteggere i bambini dai pericoli domestici non sia quello di tenerli fuori dalla cucina perché prima o poi cercheranno di cavasela da soli, magari proprio in nostra assenza e senza una nostra guida. Meglio allora prepararli poco a poco fin da piccolissimi in modo che acquisiscano i comportamenti corretti. Ne prendano coscienza dei possibili rischi.»
La cucina nel tuo libro si trasforma in un luogo di storie ed esperienze non solo nella fucina in cui si creano buone ricette. «Sempre più oggi servono occasioni per stare insieme, per condividere il tempo, per avere occasione di ascoltare i nostri bambini. Non con l’interrogatorio usciti dall’asilo o dalla scuola: Come stai? Cosa hai fatto? Ti sei divertito? Stare insieme in cucina, anche solo a pulire una verdura, è l’occasione per raccontare di sé in un momento in cui sia l’adulto che il bambino fanno qualcosa di creativo ed interessante. L’adulto fa azioni e gesti che gli sono abituali, che fanno parte del suo quotidiano, non simula un gioco da fare con il bambino. In questo modo i piccoli vedono il genitore ancor più come un modello da imitare. I bambini hanno bisogno di vedere la competenza dell’adulto. Noi oggi facciamo lavori spesso complessi e difficili da comunicare. Ma se il bambino vede, ad esempio, la mamma che sa fare delle cose buone in cucina sarà ancora più orgoglioso e adotterà il genitore più volentieri come modello di riferimento.»
Stare insieme in cucina è un’esperienza che può aprire le porte anche ad alimenti che il bambino disdegna o rifiuta? «Nella mia esperienza è stato così. Il bambino è fiero quando prepara degli alimenti che stanno sul tavolo degli adulti. Per questo non amo fare i biscotti con le faccine che si avvicinano più al gioco ma a fare il pane o la pasta che poi mangeranno anche mamma e papà. Ed il cibo a cui il bambino ha collaborato nel realizzarlo non è più un cibo subito ma condiviso. E una volta nel piatto lo assaggerà. Certo i progressi si fanno sempre a piccoli passi ma l’esperienza di cucinare alimenti poco graditi aiuta a sdoganarli da questa spesso provvisoria etichetta.»
A cura di Laura Ogna
www.forkids.it
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11/09/2009
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